Mediazione
Il Mediatore è un professionista capace di aiutare a riaprire canali comunicativi disfunzionali all’interno delle relazioni.
Il suo intervento è utile in tutti gli ambiti in cui ci siano difficoltà relazionali con conseguenti dinamiche conflittuali che mettono a rischio la serenità delle persone.
Ambiti di azione:
- ambiti di lavoro (passaggi generazionali, dinamiche tra soci, collaboratori/dipendenti, proprietà e dipendenti/collaboratori)
- ambiti familiari (relazioni di coppia, relazione genitori figli, relazioni tra fratelli).
Mediazione Familiare
La Mediazione Familiare è un percorso volontario che la coppia compie in uno spazio neutro, guidata da un terzo, il Mediatore, volto ad una gestione responsabile e consapevole del conflitto familiare (di natura educativa, patrimoniale, economica, di carattere emotivo) per facilitare il dialogo e la comunicazione con lo scopo di migliorare le relazioni interpersonali.
La Mediazione Familiare offre l’opportunità di adoperarsi in prima persona per compiere scelte responsabili che tengano conto dei bisogni, dei valori e delle emozioni di tutte le persone coinvolte in un confronto costruttivo per un futuro più sereno. Gli accordi raggiunti non sono frutto di scelte imposte da parte di terzi ma personali e ragionate in base alle necessità della famiglia.
Quando è utile?
Nei casi di:
Mediazione Scolastica
Il sistema-scuola è un contesto sociale entro il quale sempre più si vengono a confrontare sotto-sistemi spesso radicalmente divergenti: gli alunni, gli insegnanti, i genitori, il personale non docente e quello dirigente. Come in qualunque altro sistema complesso molteplici fattori, legati alle differenti aspettative, motivazioni ed interessi degli attori coinvolti, possono determinare situazioni di incomprensione, disaccordo e lite. Le possibilità di conflitto entro il contesto scolastico sono dunque numerose e coinvolgono tutti i protagonisti che a diversi livelli vivono in esso.Carl Rogers, Libertà nell’apprendimento, Giunti Barbera, Firenze, 1973
Esistono varie tipologie di Mediazione Scolastica:
- peer mediation (mediazione tra pari): il ruolo di mediatore viene svolto dai ragazzi/bambini, dopo una specifica formazione. È un’ occasione unica per sperimentare tecniche di comunicazione, abilità di problem solving, competenze relazionali in un “setting” di vita reale. I programmi di peer mediation agiscono sul clima scolastico, riducendo gli episodi di violenza, migliorando le relazioni interpersonali e di gruppo.
- lo sportello di mediazione: un mediatore esperto ascolta e gestisce i conflitti tra ragazzi, conflitti tra insegnanti, conflitti tra insegnante e studente o tra scuola e famiglia;
- programmi di formazione alle tecniche di gestione positiva dei conflitti: favorire un aumento diffuso del benessere individuale, raggiunto attraverso la sperimentazione di nuove modalità di riconoscimento e gestione del conflitto.
Obiettivi
La qualità dell’esperienza scolastica è un fattore significativo nel definire i percorsi evolutivi verso l’adattamento od il disadattamento.Quinton e Rutter, 1988
Gli interventi di prevenzione implicano il potenziamento di possibili fattori di protezione relativi alle competenze individuali. La mediazione permette cambiamenti suggerendo auto-cambiamenti in chi si lamenta per il problema.
I livelli di intervento possono essere mirati a: diffondere la cultura della mediazione e sviluppare una positiva gestione del conflitto; intervenire sulle manifestazioni del conflitto; prevenire episodi di bullismo.
Contenuti
- Definire la visione che hanno i ragazzi del conflitto, analizzarne i vissuti, le cause, le situazioni, in cui esso emerge con frequenza.
- Rivalutarne la valenza positiva, collegata alla tutela delle diversità individuali.
- Soffermarsi a considerare i vari stili di reazione al conflitto; riconoscere il proprio.
- Individuare i motivi che inducono le persone ad agire secondo una modalità piuttosto che un’altra.Incoraggiare la riflessione e l’analisi delle modalità di gestione del conflitto.
- Analizzare punti di vista come espressione della diversità.
- Capire il ruolo del mediatore e la sua deontologia.
Metodologia
Modello pedagogico che individua nel formatore il ruolo di facilitatore dell’apprendimento. Vi è l’utilizzo combinato di diverse modalità formative (il gioco, la narrazione, alcune tecniche artistiche, la spiegazione, i lavori di gruppo,..) volte a favorire un apprendimento attivo e significativo.
Nello specifico si propone il Progetto Scuola Pacifica con il patrocinio della Regione Lombardia per “Comprendere il conflitto”; solo dopo una comprensione comune della natura del conflitto gli studenti potranno acquisire gli strumenti per una risoluzione dei conflitti efficace.
Formazione
Mediatrice familiare associata A.I.Me.F., Mediatrice Civile e Commerciale, Counselor, esperta nella gestione dei conflitti. Master in ADR – Alternative Dispute Resolution. Presidente e socio fondatore AMECONF – associazione per la diffusione della mediazione nella gestione dei conflitti.
Programma formativo master biennale in Mediazione Familiare, Scolastica e Risoluzione dei Conflitti
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